16 oct 2012

Entrevista a Sandro Caccamo Sensei


Fotografía: Sergio Luna

Este mes compartimos la entrevista realizada a Caccamo Sensei ( 6to. Dan Aikikai) Director Técnico del Aiki Roma Dojo, AIKI Scuola Italiana de Aikido (Associazione Sportiva Dilettantistica fundada en 1987).




1) ¿Qué beneficios siente que le trajo la práctica del aikido?
1)  Quali vantaggi  sente che  porta la pratica dell'aikido?
 L’Aikido è una delle componenti essenziali della mia vita e praticandolo da lungo tempo non saprei dire quali vantaggi esso porti. 
Mi accompagna da 33 anni ed immagino che senza di esso sarei probabilmente un altro uomo, mi muoverei diversamente, penserei diversamente, forse approccerei la vita con una filosofia diversa.
Dovrei restare qualche tempo senza praticarlo per comprendere quali sono i suoi benefici ma preferisco stare senza risposte piuttosto che senza Aikido.

El Aikido es un componente esencial de mi vida y aún habiendo practicado desde hace mucho tiempo no podría decir cuáles son los beneficios que trae.
En mi caso desde hace 33 años, y me imagino que sin ello probablemente yo sería otro hombre, me movería de forma diferente, pensaría de otra manera, tal vez me aproximaría a la vida con una filosofía diferente.
Debería permanecer algún tiempo sin práctica para entender cuáles son sus beneficios, pero prefiero quedarme sin respuestas y no sin Aikido.

2) Qué principios pone en práctica durante una clase?
2) Quali principi esprime durante  una classe?
Le tecniche di base sono esse stesse principi, è sufficiente praticare per qualche tempo per comprendere che esse sono una grande metafora (a volte un paradosso) della vita.
Importante per me è la capacità di mantenersi in equilibrio, o imparare a gestire il disequilibrio; saper essere centrati (mentalmente) sul proprio “asse mediano”, senza il quale non saremmo in piedi e non lo saremmo come uomini non solo come aikidoka; la capacità di accettare il contatto, anche quello che “non ci piace”; saper “ascoltare” il proprio compagno di pratica.
Se prendiamo i cinque principi, da Ikkio a Gokio, ritroviamo proprio questo e la nostra crescita non è determinata dalla nostra bravura nell’eseguire o subire una tecnica ma dalla  capacità di accettare le condizioni che una determinata situazione (spesso di stress) ci impone.
Non è la vita questa?


 Las técnicas básicas son esos mismos principios, es suficiente practicarlo durante un tiempo para darse cuenta de que son una gran metáfora (a veces paradójica) de la vida.
Importante para mí es la capacidad de mantener el equilibrio, o aprender a manejar el desequilibrio;  la forma de centrarse  (mentalmente) en su "eje central", sin la cual no podríamos estar de pie no sólo como aikidokas sino también como hombres;  la capacidad de aceptar el contacto, inclusive el que "no nos gusta",  ser capaz de "escuchar" a su compañero de práctica.
Si tomamos los cinco principios de Ikkio a Gokio, encontramos exactamente eso, y nuestro crecimiento no está determinado por nuestra bravura para llevar a cabo una técnina o sufrirla, sino por la capacidad de aceptar las condiciones que una situación particular (a menudo estresante) nos impone.
¿No es la vida ésto?

3) Para usted, cuál es el fin que persigue la práctica?
3) Per voi, Qual è lo scopo della pratica?
 L’Aikido, per me, è una grande opportunità di carattere culturale e di costruzione dell’uomo, inteso come essere umano.
Questo non significa che l’Aikido vada inteso e trattato come una filosofia dimenticando il rigore e la disciplina di cui esso è portatore, anzi è proprio attraverso rigore e disciplina che riusciamo a costruire.
Mi rifiuterei di sudare trenta o quarant’anni su un tappeto polveroso solo per sapermi difendere da un ipotetico aggressore.
Diciamo che la capacità difensiva che acquisiamo nella pratica è un gradito “effetto collaterale” ma non possiamo fermarci a questo, sarebbe stupido e soprattutto noioso.
L’Aikido, per sua stessa natura, contribuisce alla nostra crescita intellettuale e all’equilibrio tra la nostra mente e il nostro corpo.
Questo a me sembra molto.

Aikido, para mí, es una gran oportunidad de carácter cultural y de la construcción del hombre, entendido como un ser humano.
Esto no quiere decir que el Aikido debe ser entendido y tratado como una filosofía olvidando el rigor y la disciplina que aporta, sino que es a través del rigor y la disciplina que podemos construir.
Me niego a sudar treinta o cuarenta años en una alfombra polvorienta sólo para saber defenderme de un agresor hipotético.
Decimos que la capacidad defensiva que adquirimos en la práctica es un agradable "efecto secundario", pero no podemos detenernos sólo en esto, sería estúpido y aburrido sobre todo.
Aikido, por su propia naturaleza, contribuye a nuestro crecimiento intelectual y al equilibrio entre nuestra mente y nuestro cuerpo.
Esto me parece mucho.

4) Qué actitud aconsejaría usted para un buen practicante de aikido?
4) Che attitudine consiglia ad un buon praticante di aikido?
Penso che la giusta attitudine debba riferire proprio all’aspetto marziale, i contenuti filosofici ed antropologici dell’Aikido sono tali (e veri) solo se ci scontriamo davvero con gli aspetti più duri dell’arte marziale.
L’Aikido fornisce una chiave di lettura storico-tradizionale della marzialità, penso alla spada, 
in continuo adattamento e comparazione con il lavoro in Taijutsu.
La giusta attitudine dunque è proprio questa: seguire la genesi, la discendenza marziale di cui l’Aikido è portatore ed affrontarla, non aggirarla raggirando se stessi.
Penso quindi che un approccio tradizionale sia necessario ma deve mantenere, allo stesso tempo, una disponibilità consapevole all’evoluzione.
La tradizione non è lasciare le cose come sono ma portare i suoi principi nel cambiamento.

Creo que la actitud correcta debe referirse al propio aspecto marcial, el contenido filosófico y antropológico del Aikido son tales (y verídicos) sólo si nos encontramos con los aspectos más duros del arte marcial.
Aikido proporciona una clave para la comprensión histórica y tradicional de la marcialidad, pienso en  la espada, una continua adaptación y  comparación con el trabajo en Taijutsu.
La actitud correcta, entonces, es la siguiente: seguir la génesis, la descendencia marcial de la cual el Aikido es portador y afrontarla, no ir por ahí  engañándose a sí mismo.
Así que creo que un enfoque tradicional es necesario, pero debe mantenerse, al mismo tiempo, una disponibilidad consciente de la evolución.
La tradición no es dejar las cosas como son, sino adecuar sus principios al cambio.